31 gennaio “Don Bosco ritorna” come ogni anno a
San Salvatore di Curinga
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Curinga, 31 gennaio
2020
La contrada San
Salvatore con una grande festa, onora ancora una volta dopo 35
anni il suo santo prediletto San Giovanni Bosco. Era il
1986 e l’ allora Parroco Padre Giovanni Cosentino ,
insieme all’ Avv Vito Cesareo, riprendevano e rinnovare
una storia di fede legata a questa comunità. L’ icona dedicata
al Santo era stata realizzata nel 1937 da Suor Vincenzina
De Simone, che insegnò nel borgo fin dal 1917 e per oltre
20 anni, con amorevolezza, curò l’ educazione scolastica dei
bambini di San Salvatore.” Da qui parte la significativa
storia, che anno dopo anno grazie anche all’ Associazione Don
Bosco di Curinga con il suo presidente Nicola De Sando,
si rinnova nella semplicità delle cose belle e nella sempre
maggiore affluenza di fedeli, che lega tutta la comunità
curinghese e non solo, a questa contrada. La santa Messa
concelebrata dal Parroco don Pino Fazio e da don
Franco Cittadino, Delegato Unione Ex Allievi Salesiani
Lamezia Terme, ha fatto seguito ad una video chiamata con
la Madre Generale delle Suore Salesiane Oblate del Sacro
Cuore, Madre Graziella Mengrini che l’ avv. Vito
Cesareo Presidente Regionale Ex Allievi Salesiani, ha
effettuato, nella quale la madre Generale, ha molto apprezzato
la significativa iniziativa sentendosi virtualmente presente
nella preghiera, alla manifestazione per San Giovanni
Bosco con la comunità curingese. Al termine della Celebrazione
Eucaristica, la processione guidata da don Pino Fazio, ha
portato lungo la strada che attraversa il borgo il quadro di san
Giovanni Bosco, accompagnato dai fedeli, che nonostante
la fredda serata hanno partecipato numerosissimi . Il
Complesso Bandistico Città di Curinga, del prof. Giuseppe
Furciniti, ha allietato il cammino dell’ intero percorso
con brani del vasto repertorio musicale. I fuochi d’ artificio
hanno concluso la processione nella zona alta della Contrada,
dove una bella statua di Maria Ausiliatrice è stata
incastonata in una bella nicchia, voluta e realizzata dagli
abitanti di San Salvatore.
Nel focolare acceso, un
capiente pentolone ribolliva con una abbondante quantità di
pasta, da mischiare con un'altra imprecisata quantità di ceci e
di sugo, che con generosità sono stati distribuiti e divorati
da tutti noi, con una inusuale voracità. I bis e i tris, hanno
placato la fame, ma ancora di seguito sono arrivati ceci
,fagioli conditi con un ottimo olio, sicuramente extravergine al
100x100 e, ancora le famose nicatole, ( acqua, farina, sale,
filati a mo’ di nastro e attorcigliati in maniera particolare e
quindi fritti nell’ olio bollente) i pop corn (
paparuotti) fatti in casa con il granturco della nostra
montagna. Tanti dolci, sempre fatti in casa dalle mani esperte
delle signore, hanno addolcito ancora di più una serata di
genuina gioia dello stare insieme; non dimenticando l’ ottimo,
fresco e frizzante vino, nettare rosso delle vigne del nostro
territorio. Organetti, canti, balli, chitarre, tamburelli e
strumenti inverosimili, hanno allietato la festa.
Di questo, vorremmo
ringraziare tutti i cittadini di San Salvatore, ma soprattutto
quanti hanno fatto sì che tutto si svolgesse nel migliore dei
modi, a cominciare dai coniugi padroni di casa Domenico
Rondinelli e la gent/ma signora Ippolita Pirrò, la
cui casa ormai da svariati anni è diventata la cappella
privilegiata del Santo, dove viene celebrata la Santa Messa.
Un grande grazie al
“Priore” Francesco Rondinelli e gent/ma signora, che mettono
a disposizione la sala banchetto, dove oltre cento persone,
raccolte intorno ad uno scoppiettante focolare, gustano tra
canti e suoni, succulente pietanze.
Una serata come sempre da
ricordare, da serbare nel cuore come le cose belle che la vita
offre e vale la pena rivivere anno dopo anno.
Cesare Natale Cesareo
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