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Giuni Russo: carmelitana d’amore

 

Curinga,18 luglio 2015

 

E’ stata, senza dubbio, una cantante e una donna eccezionale. Secondo me poco apprezzata perché in contrasto con i discografici che volevano sfruttare la sua voce solo a fini commerciali e non interessati, invece, alla sua spiritualità e alla sua voglia di ricerca. Comincia a cantare  in chiesa intravedendo, già da bambina,  qualcosa di più grande e luminoso. Dopo gli esordi e notata per la sua voce, intraprende una battaglia legale estenuante con la sua casa discografica che, per due anni, le ha impedito di registrare anche una sola nota. La sua voce ha un’estensione di cinque ottave, come i grandissimi cantanti,  acuta e mediterranea, che va dai canti religiosi da bambina fino alla fedele riproduzione degli echi liberi e nostalgici dei gabbiani sulla spiaggia. La sua voce era, per lei, la sua anima e non poteva essere imprigionata da nessuno.Doveva essere libera.
Ma lei libera non lo fu mai, melanconica e battagliera sempre. L’incontro con Battiato rappresenta la svolta della sua vita e lei riprende a volare con la sua arte e la sua ricerca spirituale che la porta ad incontrare gli scritti di S.Teresa D’Avila, fondatrice dell'ordine di clausura delle Carmelitane Scalze.  Lei stessa disse: "Io amante di Santa Teresa e della ricerca, vedo nei suoi scritti la bellezza della Santità degli esseri umani, dei figli che cercano in se stessi Dio, cioè l'Amore".
 “La sposa “, incisa con il coro delle Carmelitane Scalze è uno dei testi più studiati dalle scuole di canto per la complessità vocale e per la profondità del testo. Giuni Russo morì di tumore il 14 Settembre 2004  aveva compiuto da pochi giorni 53 anni. A lei si è interessato anche Papa Francesco che
ha inviato una lettera scritta di suo pugno a Maria Antonietta Sisini, che come ben sanno gli addetti ai lavori è stata per lunghi anni a fianco Giuni Russo in veste di manager, co-autrice, nonché amica.  Su  Civiltà Cattolica è uscito un articolo di ben 12 pagine intitolato “ Giuni Russo: una vita in musica” nel quale si ripercorre dettagliatamente la vita della cantante siciliana, sottolineando la sua voglia di fare ricerca. Scrive Claudio Zonta: « Il suo canto ha saputo esplorare le differenti dimensioni della bellezza e della sofferenza, come se fossero compagni di pari dignità e di uguale rispetto, anzi sembra che nel dolore ella abbia trovato quella “goccia di splendore” a cui ha sempre anelato».Nell’articolo si parla anche della profonda spiritualità che ha caratterizzato la vita e la musica di Giuni Russo.  Ebbene, dopo la pubblicazione di questo articolo, la Sisini ha rotto gli indugi ed ha trovato una strada per far avere a Papa Francesco la biografia e il Cd inedito di Giuni Russo. Papa Francesco evidentemente ha apprezzato il dono. Infatti  Maria Antonietta ha trovato nella cassetta della posta una busta bianca, con l’indirizzo vergato a mano e con il mittente: “F. Casa Santa Marta, Città del Vaticano”.«Pensavo fossero i biglietti per l’udienza generale, che avevo chiesto tempo fa», racconta Maria Antonietta ancora incredula. «Invece la busta conteneva una bellissima lettera scritta da Papa Francesco, tutta di suo pugno! Ovviamente per una questione di rispetto e riservatezza non ne rivelerò mai il contenuto. Ma è stato un regalo fantastico: ora possiamo dire davvero che Giuni ha cantato per il Santo Padre, nel modo più bello e intimo. Lo desiderava da sempre, adesso questo desiderio è diventato realtà». La vita di Giuni si fermò davanti alla porta di un convento. Cursum perficio definitivo di un'anima indimenticabile.

Ciao Giuni, guardaci con benevolenza e perdonaci se non abbiamo saputo apprezzarti quando eri in mezzo a noi.

                                                                                                                   Mimmo Curcio

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

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