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Chiesa de “la Grazia
Ai piedi del Bosco Rizzello in zona
S. Maria esiste
la chiesa
denominata «La Grazia». Questa
faceva parte di un antico Cenobio
denominato di S. Maria delle
calcare, nome derivato da alcune
fornaci esistenti in quei pressi per
la produzione della calce. Il
complesso viene
fondato
presumibilmente intorno al 1531. Il
Fiore
in «Calabria Santa»
parlando della comunità religiosa del Cenobio dice: «Professava la regola di S. Agostino;
rimane disciolta nel 1653. La duchessa Ippolita Ruffo moglie di Nicola Ruffo ricostruì la
chiesa delle Grazie l’anno del terremoto 1783».
Padre Francesco Russo «La diocesi di
Nicastro» a pag. 162 scrive: «Papa
Innocenzo X con
la costituzione
Instaurandae disciplinae regolaris del 15
ottobre 1652 con la quale sopprimeva le
case religiose non formate cioè con meno di
sei membri ... Nella diocesi di Nicastro
furono chiuse una quindicina di case
religiose e fra queste quella degli
Agostiniani di Curinga». Gioacchino Murat
firmò il Decreto del 1809 che soppresse le corporazioni religiose incamerandone i beni. In
seguito a questa disposizione i pochi conventi superstiti riaperti durante la Restaurazione,
furono nuovamente soppressi in tutta la Calabria e fra questi S. Maria delle Grazie di
Curinga degli Agostiniani.
Nell’interno si notano resti di tombe, dove si suppone siano stati sepolti i patrioti caduti
nella battaglia detta delle Grazie durante gli scontri fra Nazionali e Regi avvenuto il 27
giugno 1860 fra i due ponti Torrina e La Grazia sulla strada Nazionale.