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PROEMIO CURINGA LA CONGREGAZIONE LA STATUA I PRODIGI I MIRACOLI PRIORI

 

IL QUADRO DEI PRODIGI

                     Poichè per ovvie ragioni non si può trasportare la Sacra Statua al letto dei morenti e dei malati gravì che ne fanno richiesta, è pia usanza in paese portare privatamente ai richiedenti un quadro in tela di comuni dimensioni di proprietà  della Congraga rappresentante ben s'intende l'istessa Immacolata Incoronata dalla Triade Augustisima. Al letto dunque dei malati gravi, come si è detto, si porta questo quadro e non va errato chi afferma che  moltissimi, a confessione degli stessi medici, ne ottengano la sanità spesso con benigne crisi risolutive, spesso all'istante.

Ed è necessario tener presente questo fatto per quando si narreranno i miracoli e le grazie. Però quando la Sacra Statua è portata in date circostanze processionalmente in paese, se sosta presso la casa di un malato, è raro che non avvenga un prodigio.

L'entusiasmo popolare che ha sicuro fondamento nella verità si manifesta con atti pietosa e sincera devozione verso l'immacolata. Moltissimi digiunano ogni sabato in onore di Lei ;  nessuno pone mano a lavoro qualsiasi il di' 8 dicembre, anzi alla mezzanotte dal 7 al giorno 8 cessano i lavori nei trappetti come cessa l'umile sarto e la povera cucitrice che lavorano fino a tarda ora facendo il costume.

Anzi vige ancora l'uso di apparecchiare le vivande e fare le provviste di legna ed acqua la vigilia della  Festa poiché questa deve essere tutta sposa a lodare e cortegiare la Vergine, mentre nella notte del 7 all'8 dicembre si veglia pregando nella Chiesa dell'Immacolata . Ed essa è grata al suo popolo e spesso con opportuni avvisi intende far comprendere ai trascurati, come le dispiaccia che fra tanti omaggi dei figli devoti, qualcuno di essi voglia mostrarsi di meno degli altri.

Si vedrà nei capitoli appresso. Fatto strano che si ripete ogni anno è che la indomita e bianche giovenche che i ricchì massari offrono alla Vergine il giorno 8 dicembre pacifiche e serene entrano senza stimolo nella Chiesa di essa e vanno senza toma fra il popolo e si accasciano e si ínginocchíano ai piedi della Statua standosene raccolte tutta la Messa solenne. Fatto curioso, ma certo, e chi voglìa persuadersene venga a controllare con gli occhi suoi. Qualcuno riderà delle nostre asserzioni e della narrazione dei prodigi ma il suo riso non ci tocca : e il riso beffardo del meschino che non può ne sà comprendere come Dio sappia adattarsi, dìrò così, alla fede più è meno piena di un popolo, che se più fosse evoluta con più forza crederebbe estrinsecando in altro modo i suoi atti religiosi, ma che nel suo livello di comprensione e leale ed espansivo realmente e creda ed è riconoscente con tutta la forza dell'anima, con tutto l'amore del suo cuore generoso di Calabrese. Ai beffardi diciamo che non ci curiamo di loro. Non potranno far si che i fatti non siano fatti e li compatiamo come coloro cui avviene che ‑ videntes non vident ‑intelligentas non intelligent ‑ e questo è un castigo.

 

 Dottor Sebastiano Serrao

Priore della Congregazione